IL PATTO ROERICH

Il Patto

Fin da giovanissimo Nicholas Roerich si occupò della preservazione dei beni culturali. Nella scia della decisione di fornire una protezione speciale alle spedizioni scientifiche, presa nel corso della Conferenza di Berlino del 1885, nonché delle due conferenze de L’Aja (1899 e 1907) in cui venne sancita la necessità di prendere tutte le misure possibili in tempo di guerra per risparmiare gli edifici consacrati al culto, all’arte, alla scienza, Roerich concepì il Patto e lo propose all’Ordine degli Architetti in Russia (1904), e dieci anni dopo, durante il primo conflitto mondiale, allo Zar Nicola II e al Gran Duca Nicola.

Nel 1929 il progetto fu formalizzato a New York: il Patto, elaborato da Roerich insieme al professore di diritto internazionale dell’Università di Parigi George Chklaver, presentava la sostanziale innovazione di essere un patto non solo per la difesa della cultura in tempo di guerra, ma per la salvaguardia e lo sviluppo della cultura anche in tempo di pace.

Nello stesso anno a New York venne fondato il Comitato di Bandiera della Pace e l’anno seguente comitati analoghi a Parigi e a Bruges. All’inaugurazione Roerich espresse così gli ideali del Patto:

"Deploriamo la perdita delle biblioteche di Lovanio e di Oviedo e l’insostituibile bellezza della Cattedrale di Rheims. Ci ricordiamo degli splendidi tesori delle collezioni private che sono andati perduti durante le calamità mondiali. Ma non vogliamo imprimere su queste azioni nessuna parola di odio. Diciamo semplicemente: “Distrutto dall’umana ignoranza, ricostruito dall’umana speranza.”

Tuttavia gli errori possono capitare di nuovo e così altre preziose conquiste dell’umanità si trovano in costante pericolo di distruzione. Nei confronti di tali errori ignoranti dobbiamo immediatamente prendere precauzioni e provvedimenti ben determinati. Proteggiamo, perciò, come sacri, i tesori creativi dell’umanità. […] Come la Croce Rossa, la Bandiera della Pace fa appello alla coscienza degli uomini per ciò che in essenza appartiene non a una sola nazione, ma al mondo intero e costituisce il vero orgoglio della razza umana."

Il Patto – firmato alla Casa Bianca il 15 aprile 1935 dai delegati di 21 governi del Nord, Centro e Sud America alla presenza del presidente Franklin D. Roosevelt – stabiliva che le istituzioni educative, artistiche, religiose e scientifiche e tutti i luoghi di rilevanza culturale venissero considerati inviolabili e rispettati da tutte le nazioni in tempo di guerra e di pace, sotto la protezione del simbolo della Bandiera della Pace.

Dal Patto:

ARTICOLO I

signing of the roerich pactI monumenti storici, i musei, le istituzioni scientifiche, artistiche, educative e culturali saranno considerati neutrali e come tali dovranno essere protetti e rispettati dai belligeranti. Lo stesso rispetto e protezione saranno dovuti al personale delle succitate istituzioni. Lo stesso rispetto e protezione saranno accordati ai monumenti storici, ai musei, alle istituzioni scientifiche, artistiche, educative e culturali sia in tempo di pace che di guerra.

ARTICOLO III

Al fine di identificare i monumenti e le istituzioni di cui all’articolo I, si può fare uso di una bandiera distintiva (su sfondo bianco un cerchio rosso che contiene al suo interno tre sfere rosse), secondo il modello allegato al presente trattato.

La stampa americana dette grande rilevanza al Patto quale segno di unità culturale non solo delle Americhe, ma che si pensava avrebbe presto unito tutte le nazioni del mondo.

La storia ha dimostrato quanto cammino resti ancora da percorrere, tuttavia il 16 novembre del 1972 l’UNESCO ha adottato la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, Culturale e Naturale dell'Umanità ispirata al Patto Roerich.

Più di recente – a 80 anni dalla firma del Patto – in risposta ai recenti attacchi al patrimonio dell’umanità è stata lanciata la campagna #Unite4Heritage per celebrare e proteggere le opere d’arte e la diversità culturale nel mondo. La campagna invita ciascuno di noi ad opporsi agli estremismi e ai radicalismi onorando i luoghi, gli oggetti e le tradizioni culturali che fanno del mondo un luogo così ricco e vibrante. Il 16 febbraio del 2016, con la firma dell’accordo Italia-Unesco che vede la nascita dei Caschi Blu della Cultura l'Italia è diventata il paese guida nell’iniziativa UNESCO di tutelare il patrimonio artistico ed archeologico nei paesi in cui guerre e traffici illeciti minacciano il retaggio culturale.